Il successo delle startup italiane che hanno utilizzato il crowdfunding.

Il successo delle startup italiane a tre anni dalla campagna, fotografato da Italian Tech Alliance e BizPlace: i dati sono abbastanza incoraggianti.
Quasi 1 startup su 4 (precisamente il 23% delle imprese) tra quelle che hanno raccolto tramite equity crowdfunding nel periodo compreso tra il 2014 e il 2019 risulta in crescita in termini di ricavi e marginalità a distanza di tre anni dalla campagna.

Il Report che racconta il successo delle startup italiane, oltre ad offrire una panoramica del mercato dell’Equity Crowdfunding in Italia, dei suoi principali operatori e delle oltre 700 emittenti che hanno realizzato una campagna nel periodo soggetto all’indagine, per la prima volta, confronta le performance economico-finanziarie delle emittenti a distanza di 3 anni dalla raccolta, rispetto alla piattaforma che le ha selezionate, al loro settore di riferimento e alla loro fase di crescita.

In Italia performance migliori che nel resto del mondo?
Nel mondo 9 startup su 10 falliscono, ecco perché il dato italiano sembra oggettivamente buono, anche se è importante sottolineare che una startup che a 3 anni dalla campagna registra un fatturato in crescita potrebbe comunque fallire il quarto anno. Va inoltre precisato che i primi tre anni sono i più difficili per una nuova impresa: di solito nel primo anno una startup non riesce proprio a fatturare.

I settori a maggiore e minore rendimento.
Le emittenti con maggior rendimento lavorano nei settori Media, Fintech e Digital e si trovano in una fase di sviluppo early growth corrispondende nello specifico al Round Serie A.
Questi dati si discostano parzialmente da quelli che riguardano i settori che raccolgono di più. Il settore che ha canalizzato maggiori investimenti infatti è stato Food & Agriculture, seguito dal settore Smart City e infine dal Fintech.
Le emittenti che invece registrano le performance peggiore sono in fase pre-seed e lavorano nei settori HR ed Education. Quest’ultimo è forse uno dei più difficili in cui sfondare, anche se ci sono interessanti eccezioni.

Difficoltà a fare previsioni realistiche.
Leggendo il report completo scopriamo che c’è un significativo discostamento mediano dei risultati effettivi di bilancio rispetto a quanto previsto dai business plan.
In generale, come sottolineano gli stessi analisti di Italian Tech Alliance e BizPlace, si evidenzia una scarsa capacità previsionale delle emittenti.
In buona fede, le startup comunicano dei dati che rappresentano le migliori proiezioni possibili e che spesso non sono in linea con quanto realmente si potrà fare. Questo potrebbe in qualche modo influenzare il successo delle startup italiane nel breve e medio periodo.

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