Numeri dati e tendenze fotografati dall’Osservatorio del Politecnico.
Nonostante la crescita negli ultimi 12 mesi (+27%), l’industria del crowdinvesting in Italia per la prima volta mostra un segno negativo, in particolare un -2,2% del primo semestre 2022 rispetto al secondo del 2021.
La raccolta complessiva dal 2014 ha comunque abbondantemente superato il miliardo di euro (1.129,80 milioni), confermando come il crowdinvesting sia un’ottima opportunità per le imprese che vogliono finanziarsi (in particolare per startup e PMI, più in difficoltà nel trovare capitali) e per gli investitori a caccia di rendimenti alternativi. Interessante anche il rilievo che 129 progetti di equity crowdfunding sono stati focalizzati sulla sostenibilità in chiave ESG, e hanno raccolto 58,26 milioni di euro.
Più in dettaglio, la raccolta annuale per l’equity crowdfunding è stata pari a 97,79 milioni di euro per i progetti non immobiliari (con un certo calo nel primo semestre 2022) cui vanno aggiunti i 44,10 milioni per quelli immobiliari. In aumento i minibond collocati sui portali, saliti a 37,63 milioni di euro: questo segmento non esisteva fino al primo semestre 2020 ed è cresciuto del 68,7%. I portali di lending contribuiscono nell’ultimo anno con 65,49 milioni di euro prestati a persone fisiche (+51,7% nonostante le poche piattaforme attive) e 102,44 milioni a imprese tramite portali generalisti (in calo nel primo semestre 2022), più 83,15 milioni da portali specializzati nell’immobiliare, al contrario in buon aumento negli ultimi 6 mesi (+56,7%) grazie soprattutto alla proliferazione dei portali.
Quanto al real estate crowdfunding (equity e lending insieme), continua la sua corsa: le piattaforme dedicate sono oggi 27 e hanno raccolto in 12 mesi ben 127,25 milioni di euro, +38,1% rispetto al periodo precedente.
Altra notizia chiave del report è stata naturalmente la notizia del rinvio di un anno della scadenza del periodo transitorio in cui le piattaforme europee devono adeguarsi alle procedure previste dal nuovo Regolamento. Inizialmente il termine per l’adeguamento era stato fissato per il novembre di quest’anno, ma i ritardi e le difficoltà dei Paesi Membri hanno fatto decidere per una proroga. È stato dunque scongiurata l’interruzione delle attività delle piattaforme, nella speranza che l’Italia ora si attivi concretamente per definire le modalità dell’adeguamento.
Queste le principali evidenze emerse dal settimo Report italiano sul Crowdinvesting realizzato dall'Osservatorio omonimo della School of Management del Politecnico di Milano scaricabile dal link sottostante.
Da questi link potete invece rivedere il video del convegno, e scaricare la presentazione del Professor Giancarlo Giudici.
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