Come funziona il Lending Crowdfunding nel mondo.

Sintesi delle caratteristiche del mercato in alcuni tra i maggiori Paesi extra europei.

il P2P lending è ormai abbastanza diffuso nel mondo, ma rimane ancora un fenomeno nuovo nel mercato finanziario. Alla luce del nuovo regolamento europeo, che consentirà alle piattaforme di operare in tutta l’Unione Europea, è utile comprendere quali sono le condizioni in cui operano i diversi mercati.

Negli USA la registrazione e la licenza di un’azienda è piuttosto laboriosa e dispendiosa in termini di risorse. Questa situazione è uno dei motivi per cui solo un paio di leader continuano a condividere la posizione dominante sul mercato.

In Cina le piattaforme P2P, dopo un periodo di “libera fluttuazione” sono ora ufficialmente registrate, fungendo da intermediari dell’informazione a condizioni fisse e trasparenti. I prestiti P2P stessi, come negli Stati Uniti, sono gestiti dalle banche. È necessaria una recinzione ad anello: i fondi degli investitori sono separati dai fondi della piattaforma, il che garantisce la loro sicurezza in caso di problemi finanziari o fallimento del progetto.

In Giappone il lending P2P è sbilanciato verso il settore immobiliare e le PMI. I fondi sono intermediati direttamente dalle piattaforme. Non ci sono garanzie finanziarie per gli investitori.

In Malesia ci sono 11 piattaforme che sono state regolamentate dal 2016 (diventando le prime nel sud-est asiatico) e offrono un rendimento approssimativo del 6-21%. A differenza del Giappone, i prestiti qui vengono concessi solo alle imprese. Ogni progetto è attentamente controllato e il sistema di rating del credito è ampiamente utilizzato, ma i rischi di insolvenza rimangono elevati.

In India ci sono 25 società che operano e il mercato è regolamentato dal 2017 dalla banca centrale (RBI). Le piattaforme sono autorizzate come istituzioni finanziarie non bancarie. L’industria P2P africana fornisce prestiti sia a privati ​​che alle imprese.

I confini geografici sono aperti: ci sono attori multinazionali e si possono raccogliere fondi anche per mutuatari esteri. Il Kenya ha alcune opportunità che i mutuatari e gli istituti di credito europei possono solo sognare per ora. Ad esempio, si può richiedere un prestito anche senza accesso a Internet, semplicemente inviando un SMS a un numero breve.

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